Antiche Chiese e borghi rurali


Antiche Chiese e borghi rurali

Tappe: Prepotto-Pulfero-savogna

  L'Itinerario tocca le località di Savogna, Pulfero e Prepotto.La storia di Prepotto è indissolubilmente legata a quella di Castelmonte. Il complesso che costituisce l'attuale santuario fu in origine una postazione romana, trasformata successivamente in borgo fortificato. Citato per la prima volta in un documento del 1175, il santuario della Beata Vergine del Monte appartenne prima al preposito di S. Stefano a Cividale, poi, dal 1253, al capitolo di S. Maria.Pulfero, situato lungo il corso del fiume Natisone, si trova nelle vicinanze del confine con la Slovenia e gode di un contesto paesaggistico di notevole interesse e bellezza. La strada che porta al valico di Pulfero divenne, già nella preistoria, un importante itinerario che permetteva il diretto collegamento tra la regione friulana e la regione carnico-carinziana. Nel periodo romano tale collegamento si strutturò nella Via Appia, realizzata dal console Appio Claudio Pulcro nel 143 a.C., la quale, partendo da Aquileia, toccava Cormòns, San Pietro, Pulfero, Plezzo, Tarvisio e terminava a Virunum (presso Klagenfurt). Attraverso il valico transitarono molte spedizioni militari (dalle legioni romane dirette al Norico e alla Pannonia, fino a Napoleone) ed entrarono quasi tutti gli invasori del Friuli (dai Longobardi fino alla rotta di Caporetto).La maggior parte del territorio del Comune di Savogna è costituita dalle pendici meridionali del Monte Matajur. La sua sommità, avente l'altezza di 1643 m., è la più alta cima delle prealpi Giulie orientali, da essa si può ammirare uno splendido scenario che va dalle Alpi Giulie alle Dolomiti, al Carso, fino alla laguna ed al mare. Per questo motivo la zona offre parecchie possibilità di escursioni in bellissimi scenari naturali. Interessanti, dal punto di vista urbanistico, sono le tipiche case in pietra con ballatoi di legno ed elementi decorativi rustici che si sposano in modo encomiabile con la splendida natura che la circonda. In alcune case delle frazioni di Tercimonte e Dus si possono apprezzare alcuni affreschi devozionali in gran parte dovuti a Jacun Pitôr (Giacomo Meneghini di Nimis), vissuto dal 1851 al 1935, unico pittore veramente naïf nella storia dell'arte friulana. Oltre alle pregevoli opere d'arte nelle suggestive Chiesette votive di Brizza e Pechinie, occorre ricordare anche la statua in cemento dipinto, raffigurante il Sacro Cuore di Gesù, sita nella frazione di Montemaggiore e realizzata nel 1907. 

 Prepotto:

 La storia di Prepotto è indissolubilmente legata a quella di Castelmonte. Il complesso che costituisce l'attuale santuario fu in origine una postazione romana, trasformata successivamente in borgo fortificato. Citato per la prima volta in un documento del 1175, il santuario della Beata Vergine del Monte appartenne prima al preposito di S. Stefano a Cividale, poi, dal 1253, al capitolo di S. Maria. Nel XIII secolo la Chiesa di S. Maria in Monte era considerata una delle più importanti del Patriarcato di Aquileia. Devastato da un rovinoso incendio nel 1469 e semidistrutto dal terremoto del 1511, il santuario fu ampliato e abbellito nel Seicento. Da un punto di vista urbanistico, eccezion fatta per gli interventi eseguiti in seguito all'ultima guerra mondiale, la struttura non subì ulteriori grandi modifiche. Il Santuario di Castelmonte ospita alcune pregevoli opere d'arte tra le quali è particolarmente degna di nota la quattrocentesca Madonna con Bambino, statua in pietra dipinta di scuola salisburghese; la statua è inserita nell'altare barocco eseguito nel 1684 da Alessandro Tremignon. Nelle frazioni circostanti restano, invece, numerosi esempi di architettura rustica.  

Pulfero:

 S.Antonio Biacis La piccola chiesa, immersa nel verde, è una tra le più belle del Friuli. Esternamente presenta in facciata un campanile a vela e un portico dove è stata collocata la storica "pietra" del paese di Biacis, lavorata con particolari incisioni. E' l'unico esemplare superstite delle pietre che servivano da tavolo intorno al quale sedevano il capo e i consiglieri della "vicinia", l'antica assemblea dei capi famiglia nel Medioevo.S.Giovanni Antro La cappella di San Giovanni d'Antro, opera abbastanza insolita nell'architettura fortificata friulana, più che un castello in senso stretto risulta essere una chiesa fortificata. Edificata nelle forme attuali alla fine del XV secolo, a mezza costa su un'alta parete di roccia a vista sul fiume Natisone, insiste sull'ingresso di una grotta, utilizzata fin dall'antichità quale riparo per le genti del luogo. La grotta fu consacrata al culto almeno dall'ottavo secolo. Nella grotta, alla quale si arriva dopo aver salito più di cento gradini, sono stati creati due criptoportici in mattoni; all'interno è collocato un altare ligneo settecentesco di scuola slovena contenente statue cinquecentesche attribuite alla bottega di Giovanni Martini. 

 Savogna

Interessanti, dal punto di vista urbanistico, sono le tipiche case in pietra con ballatoi di legno ed elementi decorativi rustici che si sposano in modo encomiabile con la splendida natura che la circonda. In alcune case delle frazioni di Tercimonte e Dus si possono apprezzare alcuni affreschi devozionali in gran parte dovuti a Jacun Pitôr (Giacomo Meneghini di Nimis), vissuto dal 1851 al 1935, unico pittore veramente naïf nella storia dell'arte friulana. Oltre alle pregevoli opere d'arte nelle suggestive Chiesette votive di Brizza e Pechinie, occorre ricordare anche la statua in cemento dipinto, raffigurante il Sacro Cuore di Gesù, sita nella frazione di Montemaggiore e realizzata nel 1907. 


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