Stazione di Topolò _ Postaja Topolove
Topolò e'' un paesino disperso tra le montagne delle valli del Natisone. Il nome del borgo deriva dall''albero del pioppo, in sloveno "topol".
Il tessuto edilizio e'' molto compatto e separato solo dalle strette vie pedonali a selciato.
La casa più tipica, che ha origine nel Medioevo, è la casa dell''izba che presentadue stanze per piano e si eleva su tre livelli.
La prima stanza del piano rialzato, chiamata cucina nera, contiene un basso focolare aperto e la bocca di alimentazione della stufa-forno chiamata"pec".
Una porta immette nel tinello dove si trova la pec ricoperta di piastrelle di maiolica.
Topolo'' e'' famoso per la manifestazione chiamata "Stazione Topolò-Postaja Topolove" che tocca vari campi dell'' arte e della comunicazione: filmati, disegno, fotografia, musica, poesia, teatro.
E'' una manifestazione internazionale che si svolge ogni anno nel mese di luglio dove sono impegnati nel campo della ricerca e della sperimentazione artisti di varie discipline, provenienti da diversi paesi del mondo. Gli artisti vengono ospitati nel piccolo borgo di Topolò dove effettuano un "intervento" sulla base degli stimoli ricevuti dal luogo stesso.
Non è un festival ma un piccolo-grande laboratorio di frontiera, la frontiera italo-slovena della Benecija, dove si incontrano culture, lingue, suoni che provengono da tutto il mondo. Vengono realizzati sul posto progetti ispirati direttamente dal contatto, dalla conoscenza del luogo, che diventa così il motore e non lo scenario passivo degli eventi: è la sperimentazione che si innesta sulla tradizione. Non ci sono bar a Topolò, né negozi; qui finisce l''asfalto, non ci sono collegamenti con il fondovalle e solo 20 abitanti dei 400 che furono.
Eppure, oggi qui c''è un aeroporto, benché per i soli arrivi; un ufficio postale per Stati di coscienza, cinque ambasciate, un Istituto di Topologia, un ostello per i suoni trascurati, resti di gloriose sinagoghe, una Libera Biblioteca per la circolazione dei libri, il quartier generale dell''Officina Globale della Salute, una Pinacoteca Universale, un Archivio dello spazio visivo e sonoro, un Istituto di Studi Balcanici. Gli incontri avvengono nelle piazzette, nei vicoli, nei fienili, nei boschi che assediano il paese; senza palchi, senza quinte, senza separazione tra abitanti, artisti e pubblico tanto da ricavarne un''impressione di partecipazione corale. Gli appuntamenti avvengono “verso sera”, “al tramonto”, “nella notte”, “con il buio”.
E tutto è gratuito.
- ARHIV NOVIC
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